CONCERTO da solo (piano e chitarra). “Canzoni e storie…”
12 Dicembre 2014
21:30
ROMA, "Teatro Arciliuto"
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Il Teatro Arciliuto di Roma presenta:
CANZONI E STORIE
nel disagio di un tempo sfalsato

 

Luigi Mariano:
voce, pianoforte, chitarra acustica e armonica


Qui VIDEO di “Se ne vanno” dal vivo all’Arciliuto

 

Qui VIDEO live di “Quello che non serve più

 

Qui VIDEO di “Figlio” (C. Chieffo) dal vivo all’Arciliuto

 

Qui VIDEO di “Lampi secchi” (Springsteen) dal vivo all’Arciliuto

 

Qui VIDEO di “Questo tempo che ho” dal vivo all’Arciliuto

 

Qui VIDEO di “Edoardo” dal vivo all’Arciliuto

 

Qui VIDEO de
IL MONOLOGO DEL CANTAUTORE ROSICONE

 

Qui VIDEO di “Quante volte ti avrei” dal vivo all’Arciliuto

 

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LE MIE IMPRESSIONI:

Lo spettacolo di venerdì 12 dicembre 2014 nell’incantevole “Teatro Arciliuto” di Roma (show da solo, senza band, perché mi serviva ripartire dal fondo) conclude per fortuna in bellezza e col botto l’anno più duro della mia vita: questo maledetto 2014 in cui ho perso mio padre. Fulgide serate del genere possono sempre arrivare tra capo e collo, come stelle cadenti improvvise, quando meno te l’aspetti, a riconciliare te stesso col mondo intero: con la propria musica, le proprie emozioni segrete sul piatto, coi propri progetti, col proprio sudato lavoro (a volte premiato ed esaltato, altre per lo più snobbato); ma soprattutto possono darti il polso di ciò che a me ha sempre interessato di più, ossia il rapporto con la “mia” gente, quelli che hanno capito nel profondo chi sono, forse perché non così distanti da tante sfumature e colori con cui sono nato. Il proprio pubblico ci somiglia sempre, si sa: e lo avverti a pelle in ogni abbraccio “non falso” del prima, durante e dopo, mentre ti ringrazia commosso per una frase, per la parola di una canzone o di un monologo. E a volte ti capisce a fondo, molto più di quello che avresti immaginato. Si prende tutto quello che dai, come fosse un dono inaspettato. Ti perdona ogni piccola incertezza, non tanto perché ti vuole “viziare”, ma perché sa che vederti così nudo (“la feribilità è una forza”, disse il mio amico Pippo) ingenera sentimenti di corrispondenza emotiva fortissima, immedesimazione maggiore, empatia, fervida evocazione dei ricordi personali più vivi e soprattutto… verità. Tutto questo fortissimo legame, tra me e i presenti, ha portato, tra l’altro, ad una lunghissima sequela di densissimi e bellissimi messaggi privati (o anche pubblici, come il lungo post a me dedicato da Fabrizio Girolami). Ecco: di sicuro li metterò assieme (magari per Natale) in qualche bel quadretto, per farmi questo regalo. Stavolta ho ricevuto una stima e affetto proprio senza precedenti: forse a questo livello non era mai accaduto finora, almeno da quando ho iniziato non dico a comporre canzoni, ma proprio a suonare dal vivo. E ne ho fatti di concerti… Sono bei segnali, visto che per me il “live” è importante e fondamentale (non potrei vivere facendo solo dischi).
Cosa mi porto dietro, di questa serata? A parte gli stupendi scatti di Matteo Nardone, certo mi porterò dietro gli occhi di tutti i presenti, nascosti nel buio, ma che io avvertivo fiammeggiare come lucciole, occhi di chi accoglie e abbraccia in un ritorno a casa, nella città in cui a 19 anni arrivai sbarbatello con dei libri e una chitarra. Mi porterò dietro le vostre risate al “monologo del cantautore rosicone” (un’idea che mi frullava in testa da anni), il vostro tenere il tempo e cantare con me “No Egidio no cry” a ritmo di reggae sul finale di “Quante volte ti avrei“, i vostri applausi alla fine dell’aneddoto fiorentino su mio padre, quando ho tirato fuori la maglietta di Antognoni che lui mi aveva comprato nell’82. Mi porterò dietro l’indimenticabile coro finale a “Questo tempo che ho“, il vostro seguirmi e restare incollati per due ore ai miei racconti, con il cuore ai brani di “Asincrono” e l’orecchio curioso verso i tanti brani nuovi, nonché verso altri pezzi (vecchissimi) per molti forse del tutto sconosciuti.
Mi porterò dietro l’atmosfera che grazie a voi si è creata.
Un armadio gigante a Stefano Accetta e a Rosalba Santoro: sanno quanta gratitudine io abbia per la loro fraterna ospitalità.

 

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COMMENTI allo spettacolo
del “Teatro Arciliuto
ROMA, 12 dicembre 2014

 

“Avrei da scrivere un centinaio di colonne sull’argomento, ma cercherò di sintetizzare in poche righe. In Italia la musica non è morta e questo è un buon inizio.
Ieri 12 dicembre mi sono democraticamente lasciato invitare a un concerto in un teatro fantastico, in cui si produce e si spaccia ancora quella droga chiama cultura.
Suonava Luigi Mariano, da solo senza band. Lui, un pianoforte e una chitarra.
Roba che nel 1956, quando ci siamo conosciuti, se mi avessero detto “vai a sentire Luigi Mariano, da solo con la chitarra”, piuttosto sarei andato a sentire Anna Tatangelo. All’epoca (dieci anni fa) scriveva delle canzoni bellissime, che ci ha fatto ascoltare solo ieri, mentre a noi propinava cover di altri. Pazzo.
Poi qualcosa deve essere successo. E non vi sto a elencare i premi e riconoscimenti che ha ricevuto: grazie a Dio ci sta qualcuno più intelligente di noi (dove per noi includo anche i 99/100 dei miei amici) e chi scrive musica così bella ancora viene premiato.
Ma l’intento di queste righe è un altro.
Voglio solo ringraziarlo, perché era da parecchio che non stavo incollato per due ore ad ascoltare qualcuno proporre la sua musica. Ieri è stato miracolosamente così.
Questo folletto fuori misura, che saltava dalla chitarra al pianoforte e dal pianoforte alla chitarra, ha tirato fuori una dopo l’altra una serie di canzoni inedite che ci hanno riempito il cuore. Si percepiva, seduti attorno a lui, il bisogno grande (dopo quest’anno per lui “particolare”) di comunicarci quello che aveva dentro. E tutto ciò è uscito fuori in maniera forte, ma non urlata, senza violenza: solo un grande atto d’amore.
E noi immobili, senza parole, a goderci il momento, trascinati dalle sue strofe, nei luoghi dove le ha scritte, con i personaggi che si materializzavano lì, accanto a lui e lo guardavano, chiedendogli: “Ma quando cazzo esce il tuo secondo CD”? La canzone che vi suggerisco, “Il negazionista”, spiega il lato “politico” di questo autore e il coraggio di confrontarsi con un tipo di canzone che facilmente rischia di diventare slogan o banalità. Lui invece ci riesce e pure bene, ascoltatelo. Tempo 6 mesi e vogliamo il tuo secondo CD. Sennò veniamo a rapirti e ti riportiamo a forza a Roma. Grazie a chi ha letto tutto fino alla fine. E soprattutto: grazie ancora a questo incredibile autore”.
FABRIZIO GIROLAMIcantante, musicista



“Grazie Luigi, hai ripetuto le emozioni che sempre ai tuoi live son sicura di provare.
E’ una magia l’Arte e chi riesce a percepire certe vibrazioni. Tu sei tra loro. Geniale e vera la tua vena creativa, musicale e letteraria. Verità… feribilità… forza… umanità… emozione… riflessione… divertimento… abbracci. In una parola VITA.
Grazie: ci fai sentire vivi. Nel cuore, ho quella tua intuizione che hai detto all’inizio dello spettacolo: <Andare ad un concerto-spettacolo, ormai, in Italia è un atto rivoluzionario>”.
PAOLA BELLUCCIamica e fan



“Volevo scriverti per ringraziarti dell’occasione che ci hai dato per riflettere, sorridere e sentirsi…”rivoluzionari” solo per essere usciti da casa… e non è poco. La serata è stata intensa e profonda, con tante belle anime in comunione. Spero di rivederti presto e sentire le tue nuove canzoni. Sei un grande. A presto”.
ANTONIO ZIRILLIamico musicista



“Ciao Luigi, ancora una volta bravo bravo per lo spettacolo! Alla prossima!”
FRANCO TREVISI
attore di teatro, cinema e televisione (“La Piovra 3 e 4”, ecc.)

 

“Sei stato bravissimo, Luigi caro. Uno spettacolo/concerto davvero personale. Mi hai commosso in alcuni tuoi racconti e soprattutto in alcune canzoni.
E tutto ciò si avverte ancora di più per la piacevole sensazione che è continuata nel giorno a seguire. Bravo, bravo bravo. La tua musica fa anche questo. Ti voglio bene”.
NINA MONTIamica cantautrice

 

“Grandissimo Luis… serata emozionante, con tanta della tua bella musica, la tua anima scoperta, tu solo, lì, al centro, ma con tante storie e l’urgenza… il bisogno di raccontarle… ma anche un tuo lato nuovo, quello del monologhista, che sapevo avevi dentro di te, e finalmente sta venendo fuori alla grande. Ho tante cose da dirti, come ti ho detto l’altra sera… ti scriverò, ti chiamerò, ho voglia di dirtele e ci tengo. Per ora ti dico bravo. Ci è arrivato il tuo cuore, l’altra sera. Grazie”.
ANTONELLO CACCIOTTO
interprete di canzoni folk-rock-blues americane

 

“Grazie Luigi… mi hai regalato tantissime emozioni. Sei un artista straordinario e hai il dono più bello che possa avere un vero artista: la nobiltà d’animo. L’ho sempre immaginato, mentre ascoltavo le tue canzoni dal web. Ma adesso che ti ho guardato negli occhi, dal vivo, ne ho avuto la conferma!! La tua voce “live” è ancora più bella e riscalda davvero il cuore… Sono certa che il tuo papà, chissà… magari insieme al mio che non c’è più, ti ha seguito da lassù ed è stato felicissimo di questa serata”.
ENZA IANNELLIgiovane attrice

 

“Serata meravigliosa. Cornice perfetta. Bellissimo spettacolo e splendida atmosfera. Sono davvero felice di esserci stata. Di averti visto tra persone che ti stimano e ti vogliono bene. Di averti ascoltato dal vivo nelle tue canzoni e nei tuoi monologhi. E’ stato MOLTO emozionante. E, a tratti, irresistibilmente divertente.
Credo che i live “solo” acustici come questo siano, per un cantautore e il suo pubblico, un’esperienza emotivamente molto coinvolgente, per entrambe le parti. E, immagino, per certi versi anche particolarmente “dispendiosa” in termini di energie psico-fisiche per l’artista, che deve sostenere (e tenere le fila del)lo spettacolo da solo, senza il supporto di altri musicisti. Cosa che, mentre da una parte lo “libera” dalla necessità di trovare l’accordo con dei compagni SUL palco, al tempo stesso inevitabilmente lo spinge ad uscire/scendere DAL palco, ad esporsi in maniera estremamente diretta e non protetta davanti a chi lo ascolta, senza alcuna realistica possibilità di “coperture”, “infingimenti”, “mascheramenti” . E lo costringe a cercare comunque, costantemente, una forma diversa di “accordo” nelle emozioni di ritorno, a entrare in risonanza, a trovare armonia e corrispondenza con le tante anime (necessariamente variegate) di un pubblico che è là CON lui e PER lui. E’ uno “scambio” percepibilissimo, una situazione nel quale silenzi ed eventuali “stonature” (anche metaforiche) si amplificano, la finzione non regge e la verità dell’artista e di quello che esprime, quando c’è, emerge chiaramente senza rendere possibili (o anche vagamente credibili) reciproche ipocrisie. Parafrasando Dante: “Qui si parrà la tua nobilitate”. Questo è il vero Artista che, alternandosi tra più strumenti, la sua sola voce e i suoi pensieri in primis (come nei monologhi), può riempire un palco da solo.
GRAZIE della bellissima serata. Resterà per sempre un ricordo molto speciale per me”.
GIOVANNA una fan, venuta apposta dal Salento

 

“Premesso che la band-quartetto rockeggiante con cui t’ho visto al The Place mi è piaciuta moltissimo, devo però dire che puoi reggere benissimo uno spettacolo (più teatrale) anche da solo come all’Arciliuto. Il monologo-aneddoto su tuo padre, coi suoi consigli dati ad Antognoni, varrebbe da solo il prezzo del biglietto. Ma anche il monologo del “cantautore rosicone”, eh. Insomma: io alternerei i tuoi vari aspetti (band e da solo). Inizio a preparare gli striscioni per il prossimo concerto”.
LUCIANA MIOCCHIgiornalista e fan



“Grazie mille per il concerto-spettacolo di venerdì: è stato emozionante e commovente. Vedere quanto “mestiere” hai accumulato negli anni, quanta passione e concretezza trasmetti, è uno stimolo per andare avanti, per me: credimi! Questo periodo ho avuto una piccola crisi “artistica”, ma la sto superando: diciamo che non avere mai riscontri in quello che fai, a volte può fiaccarti, ma poi è passata! E quindi, grazie, grazie, e ancora grazie Luis, ti voglio bene!”.
ADRIANO BRANCATOamico e giovane cantautore



“E’ stata un’esperienza veramente emozionante assistere alla tua esibizione, ti ringrazio per tutto ciò che hai saputo trasmettere e per esserti messo in gioco, dimostrando umiltà e una smisurata passione per il tuo mestiere di cantautore! Grazie di cuore e spero di poterti rivedere prossimamente da queste parti! Un mega in bocca al lupo!!!
GIANFRANCO LO IUDICEun fan

 

“È stato intensamente emozionante…”
SONIA CALABRESEautrice di canzoni



“Luigi, grazie per ieri sera. Un concerto pieno di nuove emozioni, il luogo stupendo fatto per ascoltare decisamente un cantautore come te, di grande spessore. Poi, il tuo monologo <Al concerto di EGIDIO>, sui rosiconi, mi è piaciuto particolarmente: riflette i nostri alter ego, però pure una realtà che si trova tra gli artisti e …. non solo … GRAZIEEEEE!!!”
SOLEDAD ROJASfan cilena, romana d’adozione



“La felicità a volte e racchiusa in poco, quel poco che diventa essenziale, indispensabile. Ed ecco che torni a casa e senti una pace… Sì, pace. Eppure hai solo passato una serata con tre vecchi amici, ascoltando musica e non solo!!! E tutti insieme ci siamo fatti accarezzare l’anima in un teatro da Luigi Mariano… armadi di abbracci a tutti!!!”
STEFANIA ATILIuna fan

 

“Grande Luigi! Finalmente ho potuto apprezzare le tue note, le tue parole e le tue smorfie… Vai avanti così! Ti abbraccio”.
NICOLA AIROLDIun fan (prima volta a un mio concerto)



“Grazie Luigi, bellissimo concerto! E’ sempre un’emozione ascoltarti”.
ROSALBA SANTOROamica (e fan)



“Chitarra e piano, note e parole: emozioni dal cuore in musica. Grande Luigi Mariano
MATTEO NARDONEil fotografo ufficiale della serata

 

“Grazie, per la bellissima serata, ad un artista che si mostra solo, davanti al suo pubblico, con tante emozioni…”
SILVIO D’ANTONIOun fan



“Bravissimo per ieri!!! Mi ha fatto tanto piacere rivederti e riascoltarti”
BARBARA PERILLOamica e fan



“E’ stata una serata di grandi emozioni, come sempre sai regalare! A presto Luigi!!”
ALESSIO RINDONEun fan