CONCERTO da solo (piano e chitarra)
19 Maggio 2018
22:00
ALESSANDRIA, "L'isola ritrovata"
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Ezio Poli, Mariuccia Nespolo
e “L’isola ritrovata
(via S. Maria di Castello, 8)
presentano:

 

Luigi Mariano:
voce, chitarra acustica,
armonica, piano.

 

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S C A L E T T A

 

FA BENE FA MALE
Intro + CANZONI ALL’ANGOLO
COME ORBITE CHE CAMBIANO  (piano)
SOLO SU UN’ISOLA DESERTA
Intro + SE NE VANNO  (piano)
MILLE BOMBE ATOMICHE
LA STELLA DI JOHNNY
L’OTTIMISTA TRISTE
QUELLO CHE NON SERVE PIÙ (piano)
SCAMBIO DI PERSONA
Era estate quando… (monologo)
IL RAGAZZINO DELLA CASA ROSA (piano)
IL FANTASMA DI TOM JOAD (Springsteen)
STANCO E PERDUTO  (Capossela)
ALLA FINE DEL CHECK
INVERNO 2063  (piano)
IL FIGLIO PERFETTO
EDOARDO  (piano)
QUESTO TEMPO CHE HO
IL NEGAZIONISTA
L’ORA DI ANDAR VIA   (piano)


bis:
ASINCRONO

 

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LE MIE RIFLESSIONI:

Come prevedevo, la serata ad ALESSANDRIA, a “L’isola ritrovata” di Ezio Poli e Mariuccia, è stata densa, unica e sorprendente, non solo per merito mio (che pure ero abbastanza in forma e mi sono al solito diviso tra piano, chitarra, armonica, racconti, 16 brani dai miei dischi ufficiali, 4 inediti e 1 cover), ma perché suonare in quel posto magico, in penombra, implica tutta una serie di chiacchiere, aneddoti “pre” e “post” concerto, amicizia, gesti d’altri tempi, passione, verità e incontri, che quasi rendono il concerto stesso un pretesto per… altro, ossia: la poesia della condivisione “diretta” (da contrapporsi alla “condivisione da web”, potente quanto si vuole, ma fredda e molto meno vera).
Ringrazio di cuore innanzitutto Enrico Maccagnini, che non solo ha capeggiato il gruppo proveniente da Parma, ma il giorno prima mi ha pure ospitato, con Margherita, e fatto conoscere il piccolo Dylan, una “scheggia” di meno di 4 anni con cui ho corso nei prati.
Ringrazio il magistrato e sua moglie Tiziana, presenti come nel 2017 e richiedenti il bis finale.
Ringrazio Carla Nespolo, presidentessa dell’ANPI nazionale, che mi ha onorato della sua presenza al concerto.
Ringrazio Lucia Mora e suo padre, per essere venuti apposta a vedermi per la prima volta, col camper, da Borgomanero: una presenza che mi ha reso felice.
Ringrazio i tanti che hanno comprato i dischi e che mi hanno salutato alla fine, con parole lusinghiere: ovviamente non potrò mai ricordare i nomi, ma ricordo ciò che mi avete detto. Mi ha colpito in particolare una mamma col figlio adolescente di 14 anni: grazie.
Ringrazio infine Silvia Amato (testo) e Gianluca Talento (foto) per questo splendido report della serata (qui nel link in basso) e per il loro modo di essere e di lavorare, che non mi ha lasciato indifferente.

 

REPORT/RECENSIONE della serata a cura di “Sonografia
http://www.sonografia.info/luigi-mariano-lisola-ritrovata/?doing_wp_cron=1526832334.2609961032867431640625

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F O T O di Gianluca Talento

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LA RECENSIONE di Lucia Mora

 

Mi sono imbattuta nella musica di Luigi Mariano tempo fa (tramite Scanzi) e ricordo bene quell’incontro. Ebbene, la musica di questo artista asincrono mi era piaciuta. Parecchio. Andò più o meno così: spalancai le braccia e ringraziai il cielo, perché erano secoli che non mi capitava di scoprire un cantautore contemporaneo degno di questo nome. Poi, dopo il sollievo iniziale, mi affidai del tutto alle sue note che, naturalmente, colsero la palla al balzo e mi rapirono. Non c’era un solo piccolo aspetto di quello che stavo ascoltando che io non apprezzassi: la sua voce, le sue parole, le influenze gaberiane e springsteeniane. Mi colpì soprattutto l’atmosfera che era riuscito a creare intorno a me “solo” cantando e suonando. Lo sentivo vicino, come se mi fosse accanto. Grazie alla musica e ai suoi straordinari effetti, le mie emozioni erano direttamente collegate alle sue; un filo invisibile, ma assolutamente percettibile, che mi dava la sensazione di capire, con una insolita e naturale disinvoltura, che cosa avesse provato lui componendo quei brani. Fino al 19 maggio 2018, però, non ero mai riuscita a cogliere l’occasione di ascoltarlo dal vivo.
Inutile dire che le aspettative erano (molto) alte. Com’è andata a finire? Be’, mettiamola così: se paragonassi l’esibizione di ieri a una prova di salto in alto, potrei tranquillamente affermare che Luigi l’asticella se l’è mangiata a colazione. Complice senza dubbio il contesto (“L’Isola Ritrovata” è un circolo di un’accoglienza e di una magia fuori dal comune), ho avvertito di nuovo quell’atmosfera speciale e il filo che ci univa non ha più dovuto – finalmente – fare i conti con la distanza. È semplicemente incredibile la capacità che ha di condividere e di trasmettere le emozioni: mi coinvolgono sempre tutte quante e in tutte le loro sfaccettature (la rabbia di “Mille bombe atomiche”, il dolore di “Edoardo”, l’indignazione de “Il negazionista”, la malinconia de “L’ora di andar via”) e, dal vivo in particolare, la cassa di risonanza si amplifica e si rimane travolti dalla passione che l’artista sul palco sprigiona da tutti i pori. Si vede che la musica è la sua strada e camminare insieme a lui è un’esperienza da vivere assolutamente.
Appena concluso il concerto, credevo che la mia felicità non potesse andare oltre; questo perché non conoscevo ancora Ezio e Mariuccia, i padroni di casa. Di una simpatia e di una disponibilità rare, hanno raccontato a me, a Luigi e a mio padre tante di quelle storie da poterci scrivere un libro. E che storie, poi: curiosità e aneddoti sulla loro amicizia con Guccini, De Scalzi, De André… Le loro avventure al Premio Tenco sono così mirabolanti da non sembrare vere.

Dico una cosa veloce a Luigi: Lui’, che tu decida di cantare all’angolo, a centro piazza o a piedi lungo la ferrovia insieme a Tom Joad, sappi che alla fine del check mi troverai sempre. Silenziosa, emozionata e magari lontana, ma presente. Meno male che esiste il filo.

Armadi di abbracci a un grande cantautore, un compagno di aneddoti e un nuovo amico.