3 Gennaio 2015 | |
19:30 | |
GAGLIANO del CAPO (Le), Biblioteca Comunale | |
Google Map |
L’amministrazione comunale
di GAGLIANO del CAPO presenta:
“CHIEDO SCUSA SE PARLO DI GIORGIO”
Omaggio al sig G
Luigi Mariano:
voce, chitarra.
E’ stata una serata che ricorderò con grande affetto quella del 3 GENNAIO 2015 alla “Biblioteca Comunale” di Gagliano del Capo, in un’atmosfera teatrale d’ascolto (e di attenzione partecipe) ricreata sul fondo della sala, trasformato in palcoscenico.
Sebbene io abbia ormai incontrato negli anni, durante i miei spettacoli, un’infinità di persone, è sempre corroborante e stimolante incontrarne di nuove: qualcuno che non mi conosceva e che, a fine esibizione, mi rivolge parole di stima ogni volta così intense e sincere, scuotendo così caparbiamente la mia mano nella stretta, da restare senza fiato. Ogni volta resto sorpreso, emozionato e commosso da quanta umanità e sensibilità ci siano in giro. Dovremmo non disperdere, anzi far confluire, tutta questa bellezza.
Il mio primo ringraziamento va però all’assessore Riccardo Monteduro, che (oltre a procurarmi qualche faretto) ha voluto fortemente questo spettacolo a Gagliano del Capo, proponendomi (tra le varie opzioni) il luogo poi rivelatosi vincente, ossia la Biblioteca Comunale, in cui Makele di Radiodelcapo è anche riuscito a piazzare gli strumenti giusti per la diretta streaming (grazie Michele).
Ma l’incontro forse più travolgente e appassionato, a questo giro, l’ho avuto con chi gestisce la biblioteca, ossia la dottoressa Gina Paradiso. Una donna straordinaria: volitiva, generosa, caparbia, capace di creare “aggregazione tra anime belle“, compreso il dopo-spettacolo più conviviale nel retro. Una donna che non fa languire nella polvere un simile luogo di cultura come una biblioteca, perché ha capito che ogni cosa è giusto viaggi sui binari delle iniziative, delle proposte, dei dibattiti, degli interessi, della poesia, della letteratura, del cinema (tante le presentazioni e le serate da lei organizzate in quel luogo) e, perché no, anche della musica. Mi è stata vicino, mi ha aiutato in tanti aspetti della serata, con passione e dedizione. E ho capito perché tutti la amano: chi, come lei, diffonde la Bellezza (senza sosta) per me ha un nome, si chiama “operatrice culturale” e meriterebbe la beatificazione per direttissima, oltre alla gratitudine perpetua di qualsiasi piccola o grande comunità del mondo.