15 Luglio 2008 | |
21:00 | |
SERSALE (Cz), piazza | |
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Musica controcorrente
presenta
SEMIFINALI
tra i semifinalisti:
Luigi Mariano
brani eseguiti:
– Il singhiozzo
– Questo tempo che ho
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LE MIE IMPRESSIONI:
Questo concorso di musica d’autore è stato uno dei migliori cui fin qui ho partecipato, per mille motivi, soprattutto per quanto riguarda l’altissima qualità degli artisti in gara e l’eccellente livello organizzativo, con in giuria solo musicisti e poeti. Ne sentii parlare già a novembre: il patròn Sergio Garroni, presente la sera di una mia esibizione al Foollyk, rimase infatti molto colpito da me e il giorno dopo mi scrisse una email molto carina. Oltre a farmi svariati complimenti, m’invitò a partecipare al concorso, perché aveva riscontrato in alcune mie canzoni delle venature di lotta civile anticonformista molto consone al suo spirito idealista e indipendente.
Ho mandato dunque il plico con le canzoni, sono stato selezionato per le semifinali e martedì 15 luglio son dunque tornato di nuovo in Calabria, a Sersàle (ospite dal mio fraterno amico Carmine Torchia), per ricantare su un palco in piazza “Il singhiozzo” e “Questo tempo che ho”. E’ andata piuttosto bene. Ho ritrovato, in queste semifinali, un’altra mia conoscenza, Michele Amadori, che a Roma incontro sempre nei locali e che gareggiava con la splendida “Protesto”: la circostanza mi è molto piaciuta, perché m’ha fatto sentire un po’ a casa.
Ho passato ore incantevoli a casa di Carmine, a chiacchierare di svariati argomenti, nell’ospitalità deliziosa della sua splendida famiglia. E ho parlato a lungo con Michele durante il lunghissimo soundcheck.
Per farla breve: io e Michele Amadori siamo passati in finale, assieme a un 19enne catanese molto interessante e talentuoso, Roberto Casabianca, ripescato come terzo finalista.
La finale sarà a Sezze (LT) a settembre, e là dunque saranno al mio fianco Gianni Donvito e Dario Esposito!!
Si dovrà portare a scelta anche un brano di Modugno, è probabile io canti “Il vecchietto”, visto anche che quelle note del ritornello ce l’ho in testa fin dall’infanzia (lo zio Vittorio me la cantava di continuo) e considerata anche l’adorabile ambivalenza (che io amo particolarmente) presente nel brano, che risulta infatti essere sia ironico-allegro-paradossale (quindi un po’ gaberiano) che drammatico-sociale.