12 Dicembre 2008 | |
19:00 | |
ROMA, "DimmiDiSì" | |
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Il “DimmiDiSì” di San Lorenzo
presenta
Il VENERDRINK
l’aperitivo musicale
del venerdì
ospiti:
– Luigi Mariano
– Patrizio Maria
scaletta “Venerdrink”:
– Il giorno no
– Il ragazzino della casa rosa
– Il negazionista
– RAI libera!
– Questo tempo che ho (con Carmine Fanigliulo alla viola)
– Il singhiozzo (con Patrizio Maria alla seconda chitarra)
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LE MIE IMPRESSIONI:
La terza edizione della rassegna “Venerdrink”, stavolta quella autunnale, che da un anno ospita ogni venerdì, dalle h 19 alle 21, artisti di spicco del panorama della musica emergente romana e non, è stata organizzata (dai miei tre amici cantautori Nicco Verrienti, Michele Amadori e Luca Bussoletti) davvero in grande stile, rispetto alle due passate edizioni: innanzitutto il locale è fantastico, ossia il “DimmiDiSì” di S. Lorenzo. Ambiente molto spazioso, salottini, puff, immagini a colori proiettate su una delle pareti laterali, pre-cena buffet, ottima acustica della sala, ottimi fonici, bel palco rialzato (con pianoforte a mezzacoda sempre fisso), atmosfera elegante senza essere troppo fighetta. Proprio una situazione ideale per chi voglia suonare in acustico, perché c’è grande attenzione di chi ascolta e non si assiste a quell’insopportabile brusìo di sottofondo, tipico di molti locali.
Io e il “cugino” Patrizio Maria siamo stati i cantautori ospiti della serata del 12 dicembre, dividendoci una mezz’ora di brani a testa, preceduti dall’esibizione del mio caro amico Carmine Fanigliulo, che ha fatto da “starter” con grande classe, cantando 3 suoi brani con l’ausilio della mia chitarra.
La serata però è partita sotto i peggiori auspìci, per via dello “stato di calamità” cittadina proclamato dal sindaco, col Tevere a rischio inondazione. Questo ha comportato (in mattinata) giustificati timori, da parte di gestore e organizzatori, di assistere inermi a un classico flop, col locale del tutto vuoto e la gente rintanata nelle case sotto i piumoni, al punto da pensare a un saggio annullamento dell’evento. Poi si è deciso per il sì, e alla fine le 20 persone presenti durante la serata, data anche la presenza del biglietto d’entrata, a me sono apparse un miracolo vero. Moltissimi forfait di amici sono stati anche dovuti a malanni, raffreddori, influenze, febbri di ogni tipo. O a pura sfiga, come quella della “mia” fotografa Barbara, che è rimasta fuori casa. O al traffico impazzito e ai cospicui spostamenti metropolitani, com’è capitato alla sorellina Angie (accorsa da Firenze!) ch’era coi suoi tre amici di Monteverde, e che è giunta (con loro) purtroppo a serata conclusa. Sono però stato molto felice di vedermi davanti all’improvviso Claudia, Cecilia e Pino con un’amica, che poi son rimasti molto colpiti da tutta l’atmosfera (locale, esibizioni, contesto).
Il punto più intenso della mia esibizione è stato sicuramente “Questo tempo che ho”, all’inizio del quale ho chiamato sul palco l’amico Carmine ad accompagnarmi alla viola. E lui, da maestro qual è, ha tirato fuori delle note da farmi contorcere le budella. E’ stato uno dei personali momenti più importanti di questo mio anno di concerti, e di sicuro la migliore versione mai eseguita dal vivo del brano in questione. Pare che questa forte emozione, da me vissuta sul palco, sia arrivata comunque molto a tutti i presenti, visto che alla fine chiunque non faceva che citare quel brano con la viola.
Davvero un peccato che io non abbia potuto invitare alla serata Pinuccio Resta, casualmente a Roma venerdì scorso a mia totale insaputa. Ringrazio la sorellina Angie, che avevo lasciato a Bagno a Ripoli 15 giorni prima, e che mi ha ugualmente fatto restare senza fiato, portandomi altri incredibili regali, sia in oggettistica che in… dolci!