SPETTACOLO-Tributo a Giorgio Gaber: “Il sig G: anche per oggi non si vola”
27 Ottobre 2006
21:30
GROTTAMMARE (Ap), Sala Kursaal
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L’Associazione culturale “I care”,
l’associazione “Blow Up”
e l’associazione “Peppino Impastato
presentano

 

 

TRIBUTO A GIORGIO GABER
Il sig G: anche per oggi
non si vola

 

 

Scaletta:
Un’idea
L’odore
Un uomo e una donna
Quando sarò capace di amare
Io non mi sento italiano
Non so più
Le elezioni
Cos’avrebbe detto Giorgio?
La libertà/C’è solo la strada

 

 

 

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LE MIE IMPRESSIONI:

Venerdì 27 ottobre, a Grottammare (AP), è stata una serata indimenticabile, come da copione. Pubblico attentissimo, composto, carino, entusiasta: il pubblico ideale, quello che chiunque salga su un palco si sogna sul cuscino la notte prima di ogni concerto. Organizzatori molto soddisfatti, sia di me che degli attori.

Devo molto, direi quasi tutto, ad Andrea Papetti, mi ha dato dritte intelligenti, mi ha ospitato in casa con una generosità commovente e riempito di regali.

Ho provato il venerdì, nel pomeriggio, Andrea m’ha accompagnato al Kursaal per il soundcheck.
Tutto è andato bene.

A sera, dopo il lento affluire del pubblico, che piano piano ha riempito la sala, verso le 21:45 è iniziato lo spettacolo. Presente naturalmente in sala l’assessore alla cultura di Grottammare. Ho avuto l’onere di aprire io, dopo aver detto due parole sulla figura immensa del signor G. Ho attaccato con UN’IDEA e L’ODORE. Ottima la risposta della platea. Beh, il primo impatto è sempre un po’ a rischio, specie se su un palco ci si deve andare da soli con una semplice chitarra acustica, per rendere al meglio l’arte e le canzoni di un vero monumento dello spettacolo italiano; ma credo d’aver interpretato bene, nelle canzoni, il messaggio di Giorgio.

Cambio di scena: esco io, entrano gli attori.
Molto molto bravi, anche loro accolti e applauditi con trasporto e calore. Poi, primo filmato.

Nel secondo blocco, ho interpretato UN UOMO E UNA DONNA, seguìto poi a ruota da QUANDO SARÒ CAPACE DI AMARE.

Di nuovo cambio di scena: attori e successivo filmato.

Terzo blocco. Dovevo suonare ben tre brani di sèguito. IO NON MI SENTO ITALIANO è uscito molto bene, poi NON SO PIÙ. Termino il terzo blocco con LE ELEZIONI. Benone, la gente si spella le mani.

Quando torno per il quarto blocco, faccio solo la mia, COS’AVREBBE DETTO GIORGIO?, presentandola a dovere, nel migliore dei modi. Sento che la canzone piace molto, l’applauso è pieno e forte.

Infine, mi chiedono un fuori-programma: tocca a me (dopo averla aperta) chiudere la serata, ringraziando il pubblico e tutte le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo: “I care”, “Blow up” e “Peppino Impastato”.
Canto tre minuti di medley, coi ritornelli de LA LIBERTÀ (di cui modifico a un certo punto anche il testo, “Libertà non è leggere Libero/ libertà è giusta informazione”) e C’È SOLO LA STRADA. Nel finale mi raggiungono tutti gli attori per l’inchino alla platea: sala Kursaal entusiasta e lunghissimi applausi a tutti gli artisti.