con Neri Marcorè ed Edoardo De Angelis: “Ambra Jovinelli”

LE MIE IMPRESSIONI

Serata magnifica e intensissima con Neri Marcorè ed Edoardo De Angelis il 4 giugno 2018 al teatro Ambra Jovinelli di ROMA, pienissimo in ogni ordine di posto (810 paganti) per l’annuale evento di beneficenza organizzato da “Luconlus“. L’associazione ha potuto raccogliere svariate migliaia di euro per i propri (meritori) progetti di solidarietà in Africa, India e Italia. Felice di essere stato utile alla causa.
Ho diviso il camerino e il palco con due mostri sacri come Neri Marcorè ed Edoardo De Angelis, che mi regalano da anni la loro amicizia e coi quali ho anche la fortuna di condividere la stessa band, diretta da Primiano Di Biase.
Perciò ringrazio di cuore anche Simone Talone alla batteria, Fabrizio Guarino alla chitarra elettrica, Claudio Giusti ai fiati, Guerino Rondolone al basso e Domenico Mariorenzi alla chitarra acustica.
Com’era ampiamente prevedibile, è stato Marcorè il mattatore assoluto del concerto, scegliendo e interpretando alcune chicche “particolari” dei grandi cantautori italiani e internazionali, che hanno scaldato il pubblico.
Il mio set è arrivato a metà spettacolo, Neri mi ha chiamato al microfono e abbiamo chiacchierato per un paio di minuti introduttivi, sui miei dischi.
Dopodiché coi ragazzi son partito a manetta, iniziando con un piglio volutamente rockeggiante e d’impatto: “Mille bombe atomiche” e “Il negazionista“. Platea assai ricettiva e coinvolta. Mi sono poi spostato di lato, al piano, su cui è arrivato un bel faro direzionale a creare atmosfera, mentre Primiano alla fisa e Federicuccio alle percussioni coloravano “Edoardo” con pennellate d’autore.
Ho concluso il mio set con “Canzoni all’angolo“, raggiunto da Neri per il nostro duetto, come sul disco.
Sono poi ritornato sul palco a fine serata, per il gran finale corale assieme a Edoardo De Angelis e Neri, con “Nostra Signora del Golpe“, di De Angelis, cantata a tre voci, full band.
Gran bella esperienza, testimoniata dalle meravigliose foto di Tamara Casula.